Fascite plantare è una ferita causata da un uso eccessivo ripetitivo (over-stretching) della fascia plantare
(o aponeurosi plantare), che è una struttura fibrosa che si trova sulla pianta del piede subito sotto il piano sottocutaneo. Si divide in tre parti: intermedia, laterale e mediale. Sul calcagno si fissa sul tubercolo mediale del calcano (alcune fibre sul processo laterale), dalla porzione intemedia partono i fasci mediale e laterale che formano i setti laterale e mediale.

Funzionalmente la fasca plantare serve ad assorbire gli shock che si hanno mentre si è in piedi e a sorreggere l’arco plantare longitudinale. Alcune fibre della fascia plantare sono connesse alle fibre del tendine calcaneare soprattutto in giovane età. Quando le articolazioni metatarso-falangee si estendono si crea una tensione sulla fascia che comporta un avvicinamento del calcagno alle teste metatarsali con conseguente aumento dell’arco longitudinale. Attraverso l’eccessivo allungamento della fascia, la stessa si può infiammare e manifestare dolore nella zona di inserimento al calcagno o al calcagno stesso. Nonostante si definisca uno stato infiammatorio della fascia, quando questa è dolente, L’affermazione non è attualmente considerata corretta, per la mancanza di cellule infiammatorie all’interno della fascia e quindi viene considerata può probabile come causa di dolore plantare, una degenerazione dei tessuti. La Fascite plantare è più comune negli sport che coinvolgono in modo diretto la pianta del piede nell’esecuzione del gesto atletico come ballare, saltare o correre le medie-lunghe distanze. Anche se lo sforzo eccessivo, a cui è sottoposta la fascia plantare, è la causa più comune della manifestazione patologica, ci sono una serie di fattori che possono aumentare la probabilità di sviluppare problemi di Fascite e quindi: iperpronazione, un piede eccessivamente arcuato, muscoli del tricipite surale accorciati, calzature inadeguate, sovrappeso e precedenti infortuni del piede e della caviglia. I sintomi della Fascite plantare sono costituiti da una graduale insorgenza di dolore sotto il tallone, che può irradiarsi nell’avanpiede e sotto l’arco plantare. Ci può essere eccessiva tensione sotto la pianta del piede e sulla parte interna del tallone alla palpazione. Il dolore può variare, manifestandosi da leggero fastidio, fino ad essere molto intenso, a seconda dell’entità del problema. Il dolore è solitamente peggiore alla mattina perché il piede è stato in una posizione rilassata per tutta la notte e la fascia plantare si è accorciata. Il dolore potrebbe invece ridursi dopo una passeggiata in quanto i tessuti tendono a scaldarsi e a estendersi. Quando si è in presenza di Fascite plantare, tendenzialmente, il dolore si innesca dopo medi-lunghi periodi di inattività (es. lunghe fasi di seduta). Il trattamento di solito consiste nel ridurre i sintomi dolorosi, lavorando sull’estensione della fascia accorciata e sui muscoli della gamba. Spesso una combinazione di approcci nel trattamento di questa lesione porta a risultati più soddisfacenti. Ridurre il dolore e l’infiammazione è la prima priorità, quindi in fase acuta, il protocollo R.I.C.E. è sempre un buon approccio iniziale. L’applicazione di ghiaccio può essere svolta per 10 minuti ogni ora se la lesione è particolarmente dolorosa per le prime 24 a 48 ore, riducendola a 3 volte al giorno nelle successive 48 ore Il ghiaccio và applicato attraverso un canovaccio (o con sacchetti di ghiaccio istantaneo) e mai direttamente sulla cute, al fine di evitare bruciature. Dopo la prima fase d’intervento si può passare alla stimolazione plantare manuale, attraverso un massaggio fasciale digitale, o con le nocche, tenendo la pianta del piede in estensione, estendendo poi lo stesso lavoro sui muscoli posteriori della gamba, quindi all’applicazione del Kinesiotape in scarico.

A casa, il paziente può utilizzare l’alternanza caldo-freddo per stimolare la circolazione. Evitare scarpe troppo rigide o troppo piatte, utilizzando invece un lieve rialzo per il tallone in grado di fornire una protezione della zona dolorosa e creare un leggero allungamento della fascia. Infine è consigliabile, per chi fa sport, ma anche per chi tende ad avere dolori plantari indipendentemente dall’attività sportiva, effettuare di frequente semplici esercizi di stretching plantare.

Svolgere poi un analisi dell’appoggio plantare e del passo può fornire informazioni importanti per prevenire il disturbo.

E.Tirelli – Responsabile “Team Sport Ecolife”

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