INFORTUNI MUSCOLARI DELLA COSCIA POSTERIORE:
una rassegna della letteratura recente
Sempre di più, in relazione agli sport, nei quali si svolgono azioni di scatto, cambi di direzione e calciate, si effettuano ricerche sugli infortuni ai muscoli ischio crurali (e in particolare sul bicipite femorale). Questo perché l’80-85% degli infortuni agli ischio crurali, si verificano durante l’alta velocità di marcia. o lo scatto improvviso, e la necessità di tutelare atleti professionisti che praticano sport che hanno queste caratteristiche è una necessità degli atleti stessi e delle società che investono denaro su di loro. Per rendersi conto, del danno economico prodotto solo dagli infortuni agli ischio crurali, è stato calcolato che il costo finanziario medio, per giocatore professionista di calcio infortunato in Europa, è circa di 500.000 euro (per dare un’idea ancora più netta su quanto incidano gli infortuni sul bilancio delle società, si consideri che dal 2012 a oggi, il Manchester United ha speso ben 34 milioni di sterline per i suoi tesserati in infermeria). In anni addietro, si teorizzava molto sulle cause degli infortuni agli ischio crurali, incolpando di questi l’età avanzata dell’atleta o la relazione con infortuni pregressi dello stesso comparto. Oggi, però, la ricerca ha dimostrato che avere alti livelli di forza eccentrica dei muscoli posteriori della coscia può mitigare il rischio di un infortunio in prospettiva futura tutti i giocatori, anche in quelli più anziani Questi dati ci portano a ragionare su un punto importante di questa ricerca, che è un sunto dei vari articoli usciti a proposito, il maggiore numero di ricerche basate su evidenze scientifiche, ci dice che per ridurre le lesioni agli ischi crurali e le eventuali recidive, è necessario esercizi di rinforzo eccentrici. Ricercatori svedesi, nel 2000, hanno svolto un lavoro, durato tutta la stagione su giocatori di calcio professionisti e dilettanti, hai quali veniva proposto il “Nordic Hamstring Curl” quotidianamente, nella fase pre campionato e poi durante le sessioni di allenamento della stagione agonistica. Questo lavoro, doopo aver averificato i dati degli infortuni negli anni precedenti, ha dato esiti interessantissimi, c’è stata infatti una riduzione delle lesioni agli ischio crurali superiore al 60% e una ancor più significativa riduzione delle recidive del 86%.
